Al chiuso

 

Drammaturgia originale: David Spagnesi

Regia: Lisa Bellini

Disegno luci e audio: Alessandro Ricci

Costumi e scenografie: AmniO Teatro

Grafica: Silvia Tosetti

Con Elena Danti, Marco Licheri, Francesca Tesi, Maudi Scarola

Al chiuso è il viaggio di Olga nel tempo e nello spazio, un viaggio nella memoria ancestrale dell’essere donna.

Pur se all’interno di quattro pareti nere e inespugnabili, Al chiuso ci fa viaggiare, attraverso la ricerca involontaria e inconsapevole che Olga, una donna come tante donne, fa di se stessa.

Olga incontra i diversi volti di una femminilità diversa, nascosta, inascoltata o inconscia che ha trasformato la capacità di generare in forza distruttrice. Quattro sono le storie che la porteranno a conoscersi per confronto:

Rina – assassina dei tre figli e della moglie dell’amante – afferma la ribellione ad un destino che l’ha punita proprio nel suo essere donna togliendo maternità e affetti;

Mascia – assassina del padre – urla il diritto alla vita, il diritto ad essere riconosciuta come figlia e non oggetto da scagliare contro altri “oggetti” umani;

Pia – assassina del suo amante – sussurra la paura di perdersi tra i desideri e le volontà degli altri che tolgono dignità alla sua esistenza;

Leonarda – saponificatrice di donne – ride del destino che voleva toglierle figli e futuro raccontando, da bravo chef di cucina, la ricetta macabra e surreale per ingannare la sorte. Gli incontri di Olga affiorano dalle parole, i gesti e le confessioni di Alessandro, Maria Grazia e Benedetta – i tre personaggi che abitano lo spazio di Al chiuso – e la portano più o meno volontariamente alla consapevolezza di essere quel genere di donna: di essere contemporaneamente madre e assassina della sua stessa prole.

Al chiuso non è l’esposizione acritica e romanzata di donne come casi umani, ma una rappresentazione umana di donne. I personaggi della pièce, sono ispirati a fatti di cronaca italiana del ‘900.

Durata: 50 min. 

E’ previsto l’uso di tessuti acrobatici.

Dicono di noi…

Al Chiuso di AmniO – recensione Gazzetta di PArma – Valeria OttolenghiGazzetta di Parma, 14 marzo 2011

“Le vicende raccontate sono tratte dalla cronaca italiana del ‘900: così si legge nel programma di sala dello spettacolo, presentato al Teatro del Cerchio, «Al chiuso» di David Spagnesi, regia di Lisa Bellini. Mescolate in scena verità e finzione, incontri immaginati di persone di cui restano brandelli di storie accolte, riproposte da interpreti con più ruoli, intrecciando così vite anche distanti, forti immagini di delitti. Elisa Noci, Marco Licheri, Francesca Tesi e Maudi Scarola creano scene che sono memorie di dolore in una realtà claustrofobica; rappresentazioni che sono forse necessità interna per capire l’accaduto, ma, con l’arrivo di Olga, smarrita, incapace di ricordare, anche un modo per avvicinarla a quel mondo, farle capire dove si trova, aiutarla a ritrovare l’orrore vissuto, fino a quel momento rimosso, impossibile da accettare nell’atrocità del dolore, uccisi i propri bambini. Candidi teli scendono dall’alto, utilizzati anche per acrobazie. Cubi neri. Qualche sedia. Olga è raccolta in un bianco lenzuolo. Ha urlato tutta la notte, così le dicono. Forse momenti di consapevolezza, tra necessità profonda di non sapere e brusche, repentine visioni, riscoprendo ogni volta, senza fiato, l’assenza dei figli, quel vertiginoso, intollerabile senso di colpa. Molto accurate le luci tra penombre e improvvise evidenze. Alessandro, con ironie attraversate, sembra, da consapevole follia, tocca punte d’umorismo nero, facendo anche la parte di Leonarda la «saponificatrice», distribuendo tra il pubblico pezzi di candele, di sapone …e poi anche di torta, dalla ricetta macabra! Ma ci sono anche i racconti del ricordo, di Rina che, lei sterile per colpa del marito ricoverato quindi in manicomio, ucciderà la moglie dell’amante e i loro bambini; di Mascia che, terrorizzata dalla violenza del padre, socialmente stimato e rispettato, lo aveva ucciso; di Pia, assassina dell’amante, che ormai la disprezzava apertamente… Eventi di cronaca nera. Storie estreme di donne capaci di togliere la vita, condannate a lunghi tempi di segregazione: «al chiuso». E Olga ricorderà quindi, sconvolta, i gesti con cui aveva annegato nel lago i suoi due piccoli bambini…

 

Valeria Ottolenghi

 

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